Ripartiti i lavori di conservazione e restauro dell'affresco della Chiesa di Santa Maria dell'Annunziata, in Motta San Giovanni

12/10/2021

Affresco Motta San Giovanni
Affresco Motta San Giovanni
Dal mese di Ottobre 2021 sono ripartiti i lavori di studio, conservazione e restauro del dipinto murale raffigurante una Deesis con Cristo Pantocratore, della Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata presso il Castello di Santo Niceto in Motta San Giovanni (RC).
Le attività sono condotte all’interno del corso di Laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali dell’ Università della Calabria, in collaborazione con il Comune di Motta S. Giovanni (RC) e svolte sotto l’Alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Reggio Calabria.
Il dipinto decora il catino absidale della chiesa di S. Maria dell’Annunziata (XI-XIV sec.), crollata a seguito dell’alluvione del 1951 e che costituiva probabilmente il luogo sacro più importante dell’abitato sorto ai piedi della fortezza. Essa fu descritta alla fine dell’Ottocento da Antonio De Lorenzo, che durante la sua seconda visita rilevò la presenza del dipinto attraverso la caduta parziale dell’intonaco. Alla fine degli anni settanta del Novecento, il professore Domenico Minuto individuò nell’abside crollata e capovolta, i resti di una deesis o deisis (dal grco δέησις, "supplica", "intercessione"), tema iconografico cristiano di matrice bizantina. In una porzione di abside crollata si possono ancora scorgere i resti della raffigurazione del Cristo Pantocratore e della Vergine, mentre l’immagine di San Giovanni Battista si ritrova nell’altra metà di abside crollata e attualmente rimasta parzialmente interrata. Su questa rara e importante testimonianza di pittura medievale si stanno completando i lavori di tesi dalla studentessa Giorgia Salatino e quelli svolti all’interno del cantiere didattico del terzo anno di corso di Laboratorio di restauro dei dipinti murali. Le attività di ricerca e di restauro sono guidate dal professore Mauro La Russa, dalla professoressa Anna Arcudi, restauratrice, in collaborazione con la professoressa Paola Pogliani, storica dell’arte, dell’Università di Viterbo.